Il mio viso

riflesso nello specchio
è il passato

Informazioni personali

venerdì 31 agosto 2012

Maria Montessori...una grande donna



 Prima e unica donna a cui lo Stato Italiano ha dedicato una banconota.


La prima donna a conseguire la Laurea in Medicina e Psicologia in Italia.

Ecco alcune frasi che aiutano a capire il suo metodo di insegnamento :
Aiutiamoli a fare da soli.

Spesso, tra bambini e genitori, si invertono le parti. I bambini, che sono degli osservatori finissimi, hanno pietà dei loro genitori e li assecondano per procurare loro una gioia.

Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo.

Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente. 

La scuola è quell’esilio in cui l’adulto tiene il bambino fin quando è capace di vivere nel mondo degli adulti senza dar fastidio.

Il più grande segno di successo per un insegnante … è poter dire: “I bambini stanno lavorando come se io non esistessi.

I bambini sono esseri umani ai quali si deve rispetto, superiori a noi a motivo della loro innocenza e delle maggiori possibilità del loro futuro.

Andate a leggere qui la vita di questa Donna, davvero con la maiuscola.
 

martedì 28 agosto 2012

Alba



 In una note cupa
piena di vento
il sole squarciò le tenebre,
l'opalescenza dei raggi lunari
scomparve
in un carosello di suoni,
così densi e forti
da parer colori,
scrosci di lacrime tristi
cadevano
formando aquitrini qua e là
 e in essi lunghe felci
sferzavano l'aria come fruste,
 inseguendo chissà quali
miseri insetti,
ormai uccisi da tempo,
odori penetranti
abitavano su tutto 
ed in fondo ad viottolo,
dove ai lati
alberi si piegavano
 a riverire la terra, 
una luce apparve e salì
a poco a poco
verso il tetto del mondo,
ogni cosa prese una tonalità
lattiginosa e senza contorni,
sfumata da mille riflessi
e così
fu mattino !
                                                                                                        by Adriana

martedì 21 agosto 2012

Emilio Salgari

E' stato il mio autore preferito quando ero giovinetta, ho letto tanti suoi libri e mi hanno fatto viaggiare e sognare la libertà, non è stato così per lui che non si è mai mosso nè ha viaggiato, la sua vita inoltre non fu delle più belle e lo portò al suicidio per disperazione.
Così lasciò scritto quando si uccise :


« A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna. »

(Emilio Salgàri)


qui dove visse

Emilio Salgari
qui  potete leggere la sua drammatica vita.

lunedì 20 agosto 2012

Sei di Torino se...




questo è tutto carne piemontese

Sei di Torino quando per dire che “hai marinato la scuola” dici ho tagliato!
Sei di Torino se “l’appartamento” lo chiami alloggio
Sei di Torino se chiami bignola “il pasticcino”…
Sei di Torino, quando ordini un marocchino, in Calabria e ti guardano come se fossi un marziano… (il “marocchino” è caffè in tazza di vetro, schiuma di latte e cacao)
Sei di Torino se tifi Toro
Sei di Torino se per fare la svolta da corso a corso ti metti nel controviale…
Sei di Torino se d’estate al bar siedi nel dehors
Sei di Torino quando dici beh, io a questo punto farei che andare a pranzo e loro ti guardano ancora più strano e si chiedono perché non puoi andare e basta senza fare…
Sei di Torino quando la frase ho fatto la figura da cioccolataio non è positiva, anche tu fossi golosissimo…
Sei di Torino quando fuori dal Piemonte ordini uno stick (ghiacciolo) al bar e ti guardano come se venissi da Marte…
Sei di Torino se anzichè chiedere Come va? dici Com’è? e nel 90% dei casi ti rispondono Com’è cosa?

Sei di Torino se a chi non è di Torino (o del Piemonte) chiedi un cicles (gomma da masticare) e nessuno sa cosa sia…
Sei di Torino quando abusi del più, preferibilmente a seguito dal solo (es. ne restano solo più due)…
Sei di Torino se dici: Non mi oso (it. Non oso)…
Sei di Torino quando… sei in viaggio, soffri la macchina ed esclami: Sto patendo!!!!
Sei di Torino se per te ogni via larga e lunga è un Corso …
Sei di Torino se ti giran le balle se una via principale fa una curva …
Sei di Torino quando fuori dal Piemonte vai al bar e chiedi una brioche
Sei di Torino quando in vacanza ordini un “San Simone” (liquore amaro) e guardandoti perplesso il cameriere ti porta un’immaginetta sacra…
Sei di Torino quando commenti qualcosa andato storto dicendo: I soma bin ciapà (“Souma bin tchapà…”)
Sei di Torino se guidando gridi Bogia! (Boudja!) a chi va piano…
Sei di Torino quando ti perdi se le strade non si incrociano in modo perpendicolare…
Sei di Torino se quando un’auto si è ribaltata dici che ha dato il giro
Sei di Torino se per te le ore 12.30 sono la mezza
Sei di Torino se leggendo alcune frasi precedenti ti sei ripetuto: Perchè… scusa… non si dice così ovunque? 

questo forse è molto più veritiero...

domenica 19 agosto 2012

Sei veneto se...fiera di esserlo



Sei veneto se:


-… usi la bestemmia come punteggiatura;
-… almeno una volta sei stato in gita con la scuola o con la famiglia a Venezia;
-… lo spritz (spriss! ) lo berresti mattino, pomeriggio e sera;
-… hai problemi con le preposizioni (sono “da” Bassano invece che sono “di” Bassano, abita “sul” condominio di mia sorella invece che abita “nel” condominio di mia sorella..);
-… tuo nonno ti insegnava che l’ Italia meridionale inizia da sotto il Po;
-… sai cantare “sul piave mormorava” almeno fino a “il Piave mormorò: non passa lo straniero!”;
-… anche in mezzo alla coltre di nebbia più fitta non perdi mai l’orientamento;
-… ti piace il clinton e in qualche modo riesci ad averne un litro anche se non è più in commercio! Questo non so nemmeno io cosa sia!
-… alle elementari non riuscivi a cogliere le doppie (e anche ora si fa un pò di fatica!)
-…. per richiamare l’attenzione di qualsiasi persona dici “Où?”;
-… almeno una volta hai letto sui cavalcavia “Veneto stato sovrano” o “Roma ladrona”;
-… la prima vacanza con gli amici l’ hai fatta a Jesolo;
-… tuo papà, tuo nonno o tuo bisnonno era un alpino;
-… sai cos’è “l’ombra longa tour”; Neanche questo so cosa sia..
-… il tuo superlativo assoluto preferito è “stra” (strabon, strafigo, ecc ecc…);
-… almeno una volta in vita sei stato invitato a mangiare “poenta e osei”;
-… la prima volta che ti sei ubriacato avevi 13 anni;
-… la tua lingua madre è il dialetto veneto e l’italiano se lo sai lo sai altrimenti non importa;
-… almeno metà delle persone che conosci ha il cognome che finisce con la lettera “N”;
-… la Nardini è l’unica grappa degna di nota;
-… almeno uno dei tuoi parenti o dei tuoi amici è a capo di qualche azienda;
-… sei convinto che “crostoli” sia italiano (in realtà si chiamano chiacchiere! ).

 Si scherza un po'...

giovedì 16 agosto 2012

Diabolik

Questa è una storia a parte...in primo luogo perchè è uscito dopo gli anni 60 , poi perchè lo "rubavo" a mio fratello perchè reputato audace e per ultimo perchè è stato scritto da donne.
Diabolik nacque da un'idea di Angela Giussani e della sorella Luciana, che osservando tutti i giorni i pendolari che transitavano per la Stazione di Milano (vicino alla quale viveva) ebbe l'intuizione di realizzare un fumetto con un formato "tascabile", cioè che si potesse facilmente leggere aspettando il treno e poi in viaggio, per riporlo infine comodamente "in tasca".



 


 Diabolik è un ladro spietato e quasi sempre vincente, incontra la bellissima Eva Kant, che diventerà la sua compagna di vita; il loro costante scopo è rubare denaro e gioielli. Non si fanno scrupoli morali, in quanto spesso le vittime sono ricche famiglie, banche o altri personaggi criminalmente arricchiti. Agiscono sempre con estrema sicurezza e freddezza. Il ricavato serve per vivere una vita agiata e per finanziare i nuovi e sofisticati metodi per le future rapine. L'incontro di Diabolik con Eva ammorbidirà nei successivi numeri il carattere, pur sempre forte, del "re del terrore", il quale da spietato e crudele ladro assassino diventerà un personaggio via via più umano, contraddistinto da un suo particolare senso morale. Questo anche naturalmente per assecondare il favore del pubblico del fumetto col trascorrere degli anni. Eva Kant,  diviene via via meno sottomessa al partner, e il suo aiuto si rivela indispensabile e apprezzato per il protagonista.
 
 

 La Jaguar E Type coupè venne presentata nel 1961(appena un anno prima la nascita di Diabolik) ed era l'auto dei sogni di tutti.

Diabolik è un fumetto che ha fatto storia e che ancor oggi dopo cinquantanni raccoglie lettori, appasionati, collezionisti e quant'altro, 

mercoledì 15 agosto 2012

Vecchi fumetti...



In Italia erano Arturo e Zoe e si potevano leggere sul giornalino "Il monello"
 

 e come non ricordare" Blek macigno", tra l'altro ideato da tre   disegnatori piemontesi, Giovanni Sinchetto, Dario Guzzon e Pietro Sartoris.

 

Capitan Miki  con Salasso e Doppio Rum

 

 ma il mio preferito in assoluto era Tex Willer - Aquila della notte,



 con Kit Carson - Capelli d'argento, Kit Willer - Piccolo Falco (figlio), Tiger Jack (fratello di sangue navajo)



 Storie avventurose...
Curiosità : questo fumetto venne autocensurato negli anni 60 modificando sia i dialoghi ritenuti troppo violenti, sia l'abbigliamento dei personaggi femminili, allungando gonne e coprendo decoltè ritenuti contro la morale dell'epoca.

martedì 14 agosto 2012

Sull'onda dei ricordi...uno dei miei fumetti preferiti

allora Superman da noi era Nembo Kid



 

 Il personaggio, prima col nome di Uomo d'acciaio, viene proposto dalla Mondadori, a partire dal  1954, anzitutto sui mitici Albi del Falco, una pubblicazione settimanale, che dedicherà i primi 30 numeri esclusivamente all'uomo d'acciaio, cambiandone però il nome in Nembo Kid (1954-1966).
Solo nel 1970 prenderà il nome di Superman.

Invece l'Uomo mascherato (The Phantom, in inglese il fantasma), conosciuto anche come l'Ombra che cammina, è conosciuto per essere stato il primo "supereroe in calzamaglia".
La sua residenza è nella Caverna del Teschio, una vasta grotta fornita di saloni, stanze, la cui entrata assomiglia appunto ad un teschio; la Caverna è situata nel cuore della giungla ed è raggiungibile solo attraversando tortuosi passaggi, transitando sotto ad una cascata ed attraversando una remota zona controllata dai pigmei Bantar , praticamente sue particolari guardie personali, pacifici omini arboricoli minuti e di statura nana ma fedelissimi e letali. Solitamente nessuno conosce o visita la sua caverna segreta, ma talvolta sedendosi su di un impressionante trono di pietra riceve a colloquio alcuni personaggi che lo raggiungono nella foresta.
Inoltre è dotato i di due anelli con due marchi caratteristici, il segno del bene ed il segno del male, che appone indelebilmente come monito agli altri personaggi delle storie. Uno, che porta al dito medio della mano sinistra, è un disegno che ricorda una croce crismon che imprime con una gentile pressione sul braccio o sulla mano dei personaggi positivi, ai visitatori della sua regione, una sorta di lasciapassare con cui marca la sua approvazione e che la persona è sotto la sua protezione. L'altro è la figura stilizzata di un teschio, che porta sul dito medio della mano del pugno preferito, il destro, con cui imprime una cicatrice infamante sul volto dei nemici che colpisce .
L'Uomo mascherato ha due veri e propri aiutanti: un lupo, Diavolo (Devil), un cavallo, Eroe (Hero), ed anche un falco addestrato chiamato Fraka.
 Ci sono occasioni in cui L'Uomo Mascherato lascia la sua giungla e viaggia come un uomo comune. Quando lo fa, veste un cappello, occhiali da sole e un impermeabile; si presenta come Mister Walker (il fantasma),ma la cosa più divertente e che sotto impermeabile a cappello indossa la calzamaglia con tanto di maschera e non se ne accorge nessuno!!




lunedì 13 agosto 2012

Noi nati nel 1950...

-Noi, che le nostre mamme mica ci hanno visti con l'ecografia.
-Noi, che a scuola ci andavamo da soli e da soli tornavamo.
-Noi, che la scuola durava fino alla mezza e poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con papà).
-Noi, che eravamo tutti buoni compagni di classe, ma se c’era qualche bullo, ci pensava il maestro a sistemarlo sul serio.
-Noi, che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, mamma a casa te ne dava 2.
-Noi, che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.
-Noi, che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta, tutti felici.
Noi che c’era una maestra sola e ce l’avevi fissa per cinque anni
Noi che se bigiavi la scuola non potevano chiamare i genitori al cellulare, e spesso nemmeno al telefono
Noi che se la maestra ti dava una nota sul diario i genitori te le davano, non andavano a protestare dal preside
Noi che avevamo la cartella rettangolare con le cinghie, non gli zaini
Noi che passava il bidello a riempire i calamai ogni mattina
Noi femmine che avevamo il grembiule bianco col fiocco
Noi maschi (più sfigati) che avevamo la casacca nera col pon-pon
Noi che a merenda mangiavamo pane, burro e zucchero, o pane e marmellata
Noi che i primi Yogurt erano della Galbani e non capivamo cosa fossero
Noi che andavamo in giro in bici per i campi perché allora c’erano le stradine nei campi
Noi che a 12 anni avevamo ancora i calzettoni fino al ginocchio coi pantaloncini
Noi che non esistevano i Mc Donald’s e gli hamburger li vedevamo solo nei telefilm americani
Noi che la mamma ci comprava il latte sfuso dal lattaio
Noi che non esistevano i supermercati e la Standa sembrava un miraggio
Noi che non c’era lo Scuolabus e nessuno si indignava se andavamo a scuola a piedi e da soli
Noi che all’asilo non c’era l’inserimento di tre settimane e se piangevi due o tre volte poi ti passava senza traumi psichici
Noi che se eravamo troppo timidi non ti mandavano dallo psicologo
Noi che se facevamo troppo casino in classe non ti mandavano dallo psicologo
Noi che non sapevamo proprio cosa fosse uno psicologo
Noi che se bigiavi la scuola non potevano chiamare i genitori al cellulare, e spesso nemmeno al telefono
Noi che se la maestra ti dava una nota sul diario i genitori te le davano, non andavano a protestare dal preside
-Noi, che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su internet.
-Noi, che la vita di quartiere era piacevole e serena.
-Noi, che non avevamo videogiochi, né registratori, né computer. Ma avevamo tanti amici lo stesso.
-Noi, che per cambiare canale alla TV dovevamo alzarci e i canali erano solo 2.
-Noi, che andavamo a letto dopo Carosello.
-Noi che aspettavamo con ansia di vedere la TV dei Ragazzi.
-Noi che ci entusiasmavamo alle imprese di Rin Tin Tin e ci commuovevamo con Lassie.
-Noi, che se la notte ti svegliavi e accendevi la TV vedevi solo il monoscopio Rai con le nuvole o le pecorelle di interruzione delle trasmissioni.
-Noi, che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.
-Noi, che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più fico e che se anche andavi in strada non era così pericoloso.
-Noi, che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.
-Noi, che avevamo il 'nascondiglio segreto' con il 'passaggio segreto'.
-Noi, che giocavamo a nomi-cose-animali-città.
-Noi, che ci divertivamo anche facendo Strega-comanda-colori.
-Noi, che ci mancavano sempre 4 figurine per finire l'album Panini (celo, celo, celo, celo, celo, celo,…. manca!).
-Noi, che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa, ma che a quelli degli altri suonavamo e poi scappavamo
-Noi, che compravamo dal fornaio pizza bianca e mortadella per 100 £ire (= € 0,050!) e non andavamo dal dietologo per problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare.
-Noi, che bevevamo acqua dal tubo del giardino, non dalla bottiglia PET della minerale ed un gelato costava 50 £ire (pari a € 0,025!).
-Noi, che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la “Bic”.
-Noi, che sentivamo la musica nei mangiadischi sui 45 giri vinile (non nell’Ipod)…… e adesso se ne vedi uno in un negozio di modernariato tuo figlio ti chiede cos'è.
-Noi, che al cinema usciva un cartone animato ogni 10 anni e vedevi sempre gli stessi tre o quattro e solo di Disney.
-Noi, che non avevamo cellulari (c’erano le cabine SIP per telefonare) e nessuno poteva rintracciarci, ma tanto eravamo sicuri anche ai giardinetti.
-Noi, che giocavamo a pallone in mezzo alla strada con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto.
-Noi, che trascorrevamo ore a costruirci carretti per lanciarci poi senza freni, finendo inevitabilmente in fossi e cespugli.
-Noi, che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercurio cromo, e più era rosso più eri fico.
-Noi, che giocavamo con sassi e legni, palline e carte.
-Noi, che le barzellette erano Pierino, il fantasma formaggino o c’è un francese-un tedesco-un italiano.
-Noi, che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.
-Noi, che la Barbie aveva le gambe rigide.
-Noi, che….. il 1° Novembre era 'Ognissanti', mica Halloween.
-Noi, che…. l'unica merendina era il Buondì Motta e mangiavamo solo i chicchi di zucchero sopra la glassa.
-Noi, che il Raider faceva concorrenza al Mars.
-Noi, che a scuola le caramelle costavano 5 £ire.
-Noi, che si suonava la pianola Bontempi.
-Noi, che la Ferrari era Lauda e Alboreto, la McLaren Prost, la Williams Mansell, la Lotus Senna e Piquet e la Benetton Nannini e la Tyrrel a 6 ruote!
-Noi, che la penitenza era 'dire-fare-baciare-lettera-testamento'.
-Noi, che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
-Noi, che il Ciao e il Boxer si accendevano pedalando.
-Noi, che nei mercatini dell'antiquariato troviamo i giocattoli di quando eravamo piccoli e diciamo "guarda! te lo ricordi?" e poi sentiamo un nodo in gola.
-Noi, che siamo ancora qui e certe cose le abbiamo dimenticate e sorridiamo quando ce le ricordiamo.
 

mercoledì 1 agosto 2012

Om Mani Padme Hum





Om Mani Padme Hum L'  importanza  di questo Mantra (è una formula come può essere una preghiera) è dovuta al fatto che esso condensa in pochi versi il “cuore” dell’Insegnamento Buddhista e, per questa ragione, è il più importante dei Mantra Buddhisti.
Questo Mantra non fa riferimento ad una figura divina in particolare, ma sta ad indicare il gioiello prezioso che è nel Loto del Cuore di ognuno. E’ una figura molto bella, perché questo gioiello è il tesoro che è perennemente nascosto nel nostro Cuore.
Il cuore viene visto come il loto, figura ricorrente nel buddismo: ha la caratteristica di poter crescere anche in zone paludose senza che i suoi petali vengano sporcati e intaccati dal terreno fangoso. Il loto (Padme) è il Fiore Divino per eccellenza, il simbolo perfetto della purezza, della bellezza, della Grazia, della Pace Divina e del distacco totale.
 
 
Il mantra non ha un significato letterale come frase compiuta, bensì hanno significato le sei sillabe che lo compongono.  
Om è composta da tre lettere: A, U e M. Queste simbolizzano il corpo, la parola e la mente impuri del praticante all'inizio del suo sentiero verso la liberazione
Mani, due sillabe, significa "gioiello", simbolizza l'intenzione altruista di raggiungere l'illuminazione 
Padme, due sillabe, significa "loto", simbolizza la saggezza, la conoscenza.
Hum chiude il mantra nella perfezione e significa " concedi" la mente onniscente .
Le sei sillabe purificano completamente le sei emozioni negative che sono manifestazioni dell'ignoranza (orgoglio, gelosia, desiderio, ignoranza, cupidigia e rabbia).
 
 Le persone anziane in Tibet erano solite recitare questo mantra alla fine della loro giornata.
Il mantra scritto più volte su strisce di carta è introdotto nelle cavità di "ruote", o mulini di preghiera (Manichorkor), che sono girati a mano o dall'acqua. Le ruote di preghiera sono usate dai tibetani per purificare se stessi, ed il mondo.
 
 
 
campana di Lhasa